L’ultimo giorno di scuola negli anni ’90: magliette firmate, panini col salame e libertà assoluta

C’erano giorni più belli? Forse. Ma l’ultimo giorno di scuola negli anni ’90 è ancora oggi uno dei ricordi più potenti che abbiamo.

Era un misto di euforia, malinconia e senso di libertà assoluta. Quella giornata che iniziava tra i banchi e finiva con la promessa solenne: “Ci scriviamo tutta l’estate, giuro.”


👕 La maglietta bianca con le firme: il tuo primo “capo personalizzato”

La maglietta dell’ultimo giorno era bianca, spesso anonima… ma a fine giornata era un capolavoro di dediche, cuoricini e battute private.
C’era chi scriveva grande al centro. Chi lasciava solo le iniziali, con l’aura di mistero.
Chi disegnava il logo degli 883 o il simbolo della band preferita.

E quella scritta con pennarello indelebile era la tua prima “storia scritta addosso”.

📻 La radio in classe e il caos dolcissimo

L’ultimo giorno era un giorno fuori dalle regole:

  • Il prof portava la radio
  • Le finestre aperte, le sedie spostate
  • Qualcuno metteva su “Voglio una pelle splendida” o “Scatman” e si ballava tra i banchi

Un giorno di anarchia felice. E tutti, anche i secchioni, sorridevano.

🧃 La merenda portata da casa (e il panino col salame)

Altro che catering. Ognuno portava qualcosa:

  • I succhi Billy
  • Le crostatine
  • I panini col salame avvolti nella stagnola (semi-fusi alle 11:30)

Tutto condiviso. Nessuno escluso. Era la versione anni ’90 del picnic urbano.

🖊️ Le ultime firme sul diario (e la Smemo che diventava una bomba emotiva)

Se avevi la Smemoranda, sapevi che le ultime pagine erano riservate a dediche vere.
Quelle che si scrivevano in silenzio, magari con una penna glitter, cercando le parole giuste.
E quando leggevi “Non cambiare mai”, ti sembrava la cosa più profonda mai scritta.

🚌 La gita non autorizzata (ma tutti sapevano)

Alla fine della giornata:

  • Si organizzava una “finta gita” in centro
  • Si andava al parco, alla gelateria, al campetto
  • Nessuno controllava più. I prof erano “complici”
  • Era l’inizio simbolico dell’estate

💿 La colonna sonora? Era dentro ognuno di noi

C’erano le canzoni che giravano in radio, ma anche le cassette mixate a casa: Vasco, Max Pezzali, Corona, Alexia, Gli Eiffel 65 e tanti altri

Ogni fine scuola aveva la sua playlist fatta a sentimento, registrata con pazienza da RTL 102.5.

🕊️ L’estate davanti, e l’illusione che tutto restasse così

Non sapevamo che la vita ci avrebbe portato lontano.
Ma quel giorno, con la maglietta firmata addosso e lo zaino mezzo vuoto, avevamo tutto.
Sole, amici, tempo libero, emozioni a caso.

E la libertà vera. Quella senza notifiche, senza scroll, senza post da fare.
Solo la libertà di uscire di casa e vivere.

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