📅 1 luglio 1979: nasce un’icona
Tutto comincia a Tokyo, con il lancio del primo Sony Walkman. Ma è nei nostri anni ’90 che diventa leggenda: uno di quegli oggetti che non poteva mancare nella borsa, nello zaino, nella tasca laterale della sacca da mare.
Chi lo aveva, sapeva già una cosa: la musica, da quel momento, era solo per te.
🎶 Il tuo mondo in cuffia
Che stessi andando in bici, sdraiato sul letto o seduto in corriera, bastava premere “play” per entrare in un altro universo.
Nel Walkman c’era tutto: gli 883, i Daft Punk, gli Articolo 31, la compilation registrata la sera prima. E magari proprio quella cassetta che ti aveva passato qualcuno di speciale.
🔁 Riavvolgere a mano, cambiare le pile, aspettare
Ascoltare musica richiedeva tempo e piccoli rituali. Il nastro che si incastrava. Le pile che morivano a metà strofa. Le custodie rovinate.
Ma anche la soddisfazione di sentire proprio quella canzone, nel momento perfetto, nel tuo angolo di mondo.
Il Walkman non era solo un lettore: era una scusa per rallentare, per stare da soli, per pensare.
🏖️ Il suono dell’estate
In spiaggia, in campeggio, sotto l’ombrellone o sulla panchina davanti al cortile: il Walkman c’era. Con le cuffiette grigie e quella rotella del volume da tenere sotto controllo.
In sottofondo, magari, partiva “Uh la la la” di Alexia. E tutto andava bene.
📵 Niente skip. Solo ascolto vero.
Non c’erano schermi. Nessuna distrazione. Nessuna notifica.
Potevi solo ascoltare.
E così ogni canzone si scolpiva nella testa, diventava colonna sonora, restava.
🔚 Oggi il Walkman non lo usiamo più. Ma ci manca? Sì, tantissimo.
Perché era più di un oggetto: era una porta d’accesso al nostro mondo interiore.
Ci ricordava che potevamo stare da soli con la musica, con i pensieri, con le emozioni.
E anche se oggi hai tutta la discografia mondiale sul telefono, quel nastro un po’ consumato ti manca ancora.
🎤 E se anche tu hai mai camminato col volume alto e lo sguardo altrove, sai cosa intendiamo.
